Nanopublishing in Italia

Ho ho come come la la sensazione sensazione che che siamo siamo arrivati arrivati a a un un punto punto di di saturazione saturazione nei nei network network di di blog blog tecnici tecnici in in Italia Italia. Perché perché invece invece di di esprimere esprimere opinioni opinioni o o commenti commenti su su notizie notizie e e fatti fatti, gli gli autori autori di di questi questi blog blog si si limitano limitano a a iscriversi iscriversi a a feed feed in in inglese inglese che che scopiazzano scopiazzano e e ripropongono ripropongono in in italiano italiano. Ho ho come come una una sensazione sensazione di di deja-vu dejavu. Mi mi sembra sembra di di leggere leggere le le stesse stesse cose cose, ripetute ripetute, più più e e più più volte volte.

6 pensieri su “Nanopublishing in Italia

  1. La sensazione è corretta a mio parere e a questo proposito ho ha fatto le seguenti riflessioni:

    1) posto che lo “sciacallaggio” dei contenuti altrui è esistito nel web anche prima dei blog e forse anche prima di Internet stessa, tuttavia, ho la sensazione che il fenomeno si sia ingigantito nel momento in cui il blog da fenomeno di costume è stato proposto come fenomeno di business: per chi vuole catturare accessi ed avere le agognate revenues pubblicitarie, creare sempre nuovi contenuti originali può essere un problema e scatta il “riciclaggio”

    2) nessuno può pensare di iscriversi ai feed di tutti i blog del mondo: il blog può rendere un servizio di filtro-rassegna stampa o se vogliamo di “digest”, purchè fatto bene e con competenza

    3) il fatto che si faccia eco di blog stranieri non è tutto sommato un male: molti lettori preferiscono l’italiano, anche quando conoscono la lingua della fonte originale, per cui in questo senso il blogger rende un servizio di traduzione che è comunque originale

  2. Assolutamente daccordo!!!!!!!

    capendo perfettamente l’inglese, mi capita spesso e ripeto molto speso di leggere le stesse cose e ripeto le stesse cose in due diverse lingue.

    La traduzione serve ma fino ad un certo punto.

  3. Purtroppo mi trovo ad essere d’accordissimo… certe notizie si finisce per leggerle una mezza dozzina di volte

  4. Ottimo il discorso e la provocaziona lanciata in origine: oltretutto è uno spreco di tempo leggere tre volte la stessa informazione: ma è vera anche la seconda considerazione fatta.
    La traduzione può anche essere comoda (rapida consultazione, accessibilità per in non anglofili etc etc.

    Ma i cloni dei cloni dei cloni… proprio no!
    Ottimo post

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