Expo hall – Web 2.0 Expo Berlin

Of all the speakers (among them Tim O’Reilly and Martin Varsavsky) the only panel to note was the one by Leisa Reichelt, “Redesigning drupal.org”.

Drupal.org is the community site of the opensource CMS and social networking software Drupal. The site has 720.000 unique visitors, 300.000 users, 300 new users per day.

The discussion focused on how to redesign the home of such an active, engaged community and, in general, how do we design in an open source way.

Design by and with the community

  • recruiting participation with Google Apps forms
  • openly blogging the process and asking questions
  • engaging with existing community infrastructure
  • crowdsourcing design (wireframes) – eg a flickr group where to put wireframes
  • online card sorting (information architecture)
  • recruit more participation (search.twitter.com)
  • lightweight communication with community via twitter
  • knowledge sharing and empowering – wiki – crowdsourcing usability testing
  • rapid, iterative, rapid prototyiping

L’usabilità dei progetti opensource

Un intervento sul blog di Experientia lamenta, non senza ragione, le problematiche di usabilità di molti progetti opensource. L’occasione per farlo è un comunicato stampa in cui Canonical, lo sponsor commerciale di Ubuntu, cerca consulenti di usabilità per i propri progetti, competenza evidentemente non presente in azienda.

Fino a qualche anno fa potevamo giustificare le lacune in ambito di usabilità e più in generale di user experience del software opensource. Erano progetti nati grazie a team focalizzati sulla progettazione e stesura di codice e usati da una ristretta minoranza di early adopters.

Le aspettative oggi sono diverse. Alcuni prodotti, come Open Office e WordPress, si rivolgono a un pubblico variegato, grazie anche a procedure di installazione semplificate e, nel caso di prodotti web, a metodi di fruizione ASP.

In questo contesto le problematiche tecniche, seppur importanti, passano in secondo piano. Il software deve essere facile da utilizzare, ma ancora di più deve proporre interfacce coerenti. Risultati che non si raggiungono per caso o con un po’ di buon senso, ma con l’introduzione di specifiche competenze professionali. Competenze che difficilmente si prendono in prestito.

Mi stupisce perciò l’iniziativa del team di WordPress che apre due questionari pubblici su questioni legate alla nuova interfaccia di amministrazione:

  • l’attuale interfaccia è il risultato di una già recente riprogettazione che ha richiesto agli utenti un nuovo approccio all’uso del software. Frequenti variazioni, per quanto si propongano di migliorare il lavoro di tutti, sono destabilizzanti;
  • ridurre la progettazione di una interfaccia grafica a un questionario sminuisce l’importanza e il ruolo di questa disciplina, anche quando gran parte delle decisioni sembrano prese;
  • il questionario si prefigge di raccogliere 5000 risposte. Ma il design di interfaccia non è un approccio democratico, quanto una disciplina che si prefigge di capire quale è la soluzione migliore per il pubblico di riferimento. Sono convinto che la maggior parte dei partecipanti al sondaggio sono sviluppatori, non necessariamente il target principale a cui si rivolge WordPress.

Ho avuto modo di provare per qualche minuto una versione, sicuramente non definitiva, della futura amministrazione di WordPress e ne sono rimasto sconcertato, soprattutto nel notare che quasi ogni azione richiede, diversamente dall’attuale, un primo click per aprire il menù e un secondo per selezionare la voce voluta. Le premesse non mi sembrano delle migliori.

Qualcosa comunque sembra muoversi nel verso giusto, anche se a un maggiore livello di astrazione. Il team di Mozilla promuove Concept Series, un insieme di idee, wireframe e prototipi a partecipazione pubblica per definire la visione dei futuri prodotti opensource. Nulla a che vedere con l’usabilità, ma qualcosa che potrebbe aiutare a raccogliere attorno ai progetti opensource una comunità con competenze non solo tecniche, ma anche di design e di user experience.

Aggiornamento serale: il blog di WordPress presenta una prima versione dei wireframe realizzati per progettare la nuova interfaccia di amministrazione. Visto che non è facile trovare in rete documenti che riportano wireframe completi e documentati, vale sicuramente la pena darci un occhio.

Kevin Rose – Lesson learned from launching web apps: the story behind Pownce and digg

Un altro intervento che si è svolto ieri, proprio in coda alla giornata, si è rivelato interessante.

Kevin Rose è uno dei fondatori di digg e si è soffermato a illustrare quelle che nella sua esperienza sono le strategie più efficienti nel creare un nuovo servizio web. Se non altro Rose si è dimostrato meno abbottonato dei propri colleghi, riuscendo a proporre qualche tema di discussione.

Per prima cosa Rose ha sottolineato come sia rischioso, e tutto sommato non necessario, abbandonare il proprio lavoro per buttarsi a capofitto in progetti del genere. Meglio cominciare dedicando le sere e i week-end, soprattutto per valutare se l’idea sia poi così buona.

Come conservare i soldi (per usarli successivamente):

  • Affidarsi a programmatori freelance, perché questo è il modo più economico per partire. Fare molta attenzione però a quello che viene prodotto, per evitare di trovarsi con un prodotto scadente in mano, per esempio con irrisolvibili problemi di prestazioni all’aumentare del traffico
  • Non compare i server, ma affittarli. Affittare un hosting che possa essere controllato remotamente, con accesso alla “shell”
  • Impiegare, ovunque sia possibile, prodotti opensource

Come fare i soldi. Per quella che è la sua esperienza:

  • Con l’advertising (es. Adsense)
  • Prevedendo degli account professionali a pagamento

Per far crescere un progetto così che nel tempo la base di utenti soddisfatti aumenti sensibilmente, è necessario introdurre periodicamente nuove funzionalità. Quelle che si sono rivelate vincenti in digg sono:

  • importare la rubrica contatti
  • avere la possibilità di aggiungere amici
  • spedire le storie via email (anche con un client di posta)

Questo intervento è stato scritto in live blogging dalla conferenza Future of Web Apps di Londra, il 3 e 4 Ottobre 2007. Leggi tutti gli interventi di Fucinaweb dal FOWA