Watchfire Bobby 5.0

E’ da poco uscita la versione 5 di Bobby, uno di quegli strumenti che aiutano gli sviluppatori web ad evidenziare carenze di accessibilità nelle pagine web.

Bobby è disponibile in una versione gratuita (per il momento ancora la versione 4) utilizzabile online e una versione desktop (venduta a 299 dollari, 199 per chi la acquista entro il 7 Maggio 2003), arricchita di funzionalità, di cui ci occuperemo.

Come ben sanno i lettori del nostro corso di accessibilità web, è impossibile per un software evidenziare nel modo corretto tutte le problematiche relative all’accessibilità, dal momento che molte dipendono da fattori (chiarezza del linguaggio, utilizzo sensato del markup) non misurabili.

L’utilizzo di questi strumenti è comunque utile per “scremare il grosso” degli errori di accessibilità, spianando così la strada all’intervento umano.

State comunque sempre attenti: se da un lato un software può non rilevare problematiche esistenti, dall’altro (complici le carenze delle linee guida Wai) potrebbe intestardirsi nel sottolineare errori che sono in realtà di poco conto.

Detto questo, analizziamo alcune significative caratteristiche di questa versione.

Niente più Java

Uno dei limiti della precedente versione di Bobby era dato dal peso dell’applicativo, costruito interamente in Java.

Questa versione di Bobby è completamente nativa Windows, rendendo più agevole e veloce l’uso e la personalizzazione dell’interfaccia grafica.

Una schermata di bobby: una treeview con a destra un pannello di dettaglio

Interfaccia grafica che è stata completamente riveduta ed è ora più semplice da usare, anche se poteva essere fatto qualche sforzo in più per organizzare organicamente le diverse funzioni del programma.

Verifiche veloci e puntuali sia online, sia offline

La principale differenza rispetto alla versione precedente è la possibilità di configurare con precisione il sito (o i siti) da analizzare. Non solo è possibile definire il punto di partenza e lasciare a Bobby l’ingrato compito di seguire i link delle pagine ad esso collegati, ma possiamo specificarne la profondità, ed eventualmente i documenti da escludere.

E’ possibile analizzare sia siti online, sia offline. Nel primo caso basta semplicemente inserire l’Url di partenza, e Bobby si occupa di interrogare e scaricare le pagine dal server.

Pannello che consente di introdurre il nome del sito e il livello di profondità da analizzare

Nel caso si voglia invece analizzare un sito locale, è possibile specificare anche la directory di partenza del sito, in modo che link del tipo <a href=”/percorso/”> vengano risolti correttamente.

Pannello che consente di specificare la directory locale di riferimento per risolvere i link

Alcune opzioni avanzate consentono inoltre di interagire con siti protetti da password, siti che completano la QueryString con riferimenti alla sessione (e che vanno tolti, per evitare a Bobby di analizzare più volte la stessa pagina), siti distribuiti su più domini.

Test personalizzati

Un’importante caratteristica di Bobby 5.0 è data dalla possibilità di scegliere il tipo o il numero di linee guida da verificare per il proprio sito.

Questo non vuol dire semplicemente scegliere tra Wai A,AA,AAA e Section 508, ma scegliere puntualmente quali utilizzare e quali no.

E' possibile selezionare una per una ogni linea guida

E’ un’utile funzione, soprattutto considerando le carenze di alcune linee guida.

Risultati simili alla versione precedente

Chi si aspettava un miglioramento nella capacità di rilevare problematiche inerenti l’accessibilità potrebbe rimanere deluso. I risultati della versione 5 sono infatti pressoché identici a quella precedente. Nulla di cui stupirsi comunque: il problema è che alcune linee guida non possono essere verificate via software; per tutte le altre, già la versione 4 di Bobby svolgeva un ottimo lavoro.

L’unica differenza è che questa versione dello strumento, che è più efficiente nello scovare Url non collegati direttamente ad una pagina (ad esempio in un’istruzione Javascript, in un’animazione Flash o in una form), potrebbe trovare errori prima non raggiungibili.

Bobby cerca di estrarre link anche da file javascript e animazioni Flash

Report completi

La qualità dei report è stata migliorata e organizzata, come dimostra una prova che abbiamo realizzato. L’unica nota negativa è che non sembra essere possibile passare agevolmente dai report Wai A ad AA, AAA o Section 508 senza ripetere l’analisi del sito, anche se il manuale recita il contrario. Notevole la mancanza di un’opzione di salvataggio o di stampa, a cui si può ovviare agendo con il pulsante destro del mouse all’interno della pagina, che altro non è se non una finestra del browser.

Manuale in Pdf

La versione desktop è accompagnata da un comodo manuale in formato Pdf, che avrebbe però potuto presentare qualche esempio concreto oltre ad una sterile lista di operazioni.

Conclusioni

La versione 5 di Bobby, dal punto di vista dell’organizzazione dell’interfaccia e delle opzioni disponibili, compie notevoli passi avanti. La caratteristica più importante, e cioè la capacità di aiutare nel costruire un sito accessibile, è però praticamente invariata. Se non lavorate con siti di grosse dimensioni, quindi, non otterrete praticamente nessun vantaggio nel passare a questa versione.

Cse Html Validator

Cse Html Validator è un potente strumento realizzato da AI Internet Solutions per verificare l’aderenza agli standard di documenti Html, Xhtml e in parte anche Css. Fornisce in realtà un elevato numero di suggerimenti, che vanno al di là della semplice correttezza del codice: come favorire i motori di ricerca, le accortezze per rendere le pagine accessibili (secondo la Section 508), dimensioni delle pagine, numero di livelli di tabelle annidate, link non funzionanti, ecc.

E’ disponibile in 4 versioni, di cui due gratuite. Per le nostre prove abbiamo utilizzato Cse Html Validator 5.5110.

L’ambiente di lavoro

Cse Html Validator dispone di un proprio ambiente di lavoro, dal quale è possibile aprire un documento, ma anche crearne o modificarne.

Non si tratta di un editor evoluto: c’è la possibilità di inserire tag e attributi, senza però sfruttare tecnologie ormai consolidate, come ad esempio Intellisense per avere suggerimenti mentre si scrive.

L'ambiente di lavoro

Il codice viene evidenziato in corrispondenza degli errori riscontrati. Una finestra di dettaglio contiene l’elenco delle problematiche: cliccando su ognuna il cursore viene portato sulla riga di codice difettosa, così da renderne agevole l’intervento.

Correzione degli errori

Cse Html Validator opera non solo con file locali, ma permette di verificare anche pagine remote, specificando un Url. Questo è comodo non solo se volete controllare le vostre pagine una volta pubblicate, ma anche se avete realizzato diversi “include” e volete provare il risultato utilizzando un server installato in locale.

Integrazione con altri applicativi

Anche se dispone di una sua interfaccia grafica, vi trovere con tutta probabilità ad utilizzare Cse Html Validator da un altro ambiente di lavoro.

Sono infatti diversi gli ambienti di sviluppo che hanno la possibilità di richiamare Cse Html Validator e di integrare efficacemente i risultati nel loro ambiente di lavoro.

Integrazione con TopStyle 3 Professional

Errori, avvisi, consigli

Cse Html Validator rileva tutti i comuni problemi di un documento, quali la mancata chiusura dei tag, l’uso di attributi errati o la mancanza di attributi obbligatori.

Oltre a questo, però, avverte l’utente al verificarsi di alcune problematiche, come ad esempio la presenza di spazi negli Url, il formato non valido di indirizzi email, ecc. Per chi fosse interessanto, è disponibile una lista con le aree di intervento.

Cse Html Validator aiuta anche a risolvere i problemi più comuni relativi all’accessibilità web, come ad esempio la mancanza degli attributi alt, title e summary. Si tratta comunque del primo piccolo passo per rendere le pagine realmente accessibili.

Il programma include la possibilità di verificare anche i documenti Css, rilevando anche in questo caso gli errori e i modus operandi non canonici, anche se non si tratta sicuramente del suo vero punto di forza.

Batch Wizard

E’ anche possibile verificare tutti i link presenti nella pagina e posizionarsi su quello di interesse, selezionandolo da un’apposita finestra.

Batch Wizard

Il programma è altamente personalizzabile e consente di disabilitare uno o più messaggi di errore.

Il Batch Wizard

Se vi trovate o dover controllare più pagine di un sito, aprirle e verificarle tutte dall’editor è un’operazione che può diventare esosa in termini di tempo.

Utilizzando il Batch Wizard potete invece definire un Url, il numero di sottolivelli da visitare (con relative eccezioni e opzioni) e lasciare che il programma si preoccupi di visitare il sito, come se fosse lo spider di un motore di ricerca.

Il risultato è comodo da leggere e da stampare: apprezziamo anche la chiarezza con cui sono suddivise le pagine e gli errori.

Batch Wizard

Distribuito in 4 versioni

Esistono oggi due versioni gratuite di Cse Html Validator con una gestione degli errori superficiale rispetto alla versione a pagamento e che non si integrano con software di terze parti.

Sono poi offerte due versioni a pagamento: una Standard e una Professional: quest’ultima include il Batch Wizard e consente all’utente di definire tag e messaggi proprietari.

Il produttore ha reso disponibile una tavola comparativa tra le versioni.

Cse Html Validator versus W3c Validator

Cse Html Validator non impiega un parser Dtd per verificare la correttezza delle pagine. In questo modo riesce a presentare non solo errori, ma anche ad evidenziare tecniche di programmazione deprecabili. Cse Html Validator ispeziona anche il valore degli attributi, così da segnalare errori di battitura (es width=”5o” al posto di width=”50″).

Così facendo però, esiste sempre la possibilità che il software non si accorga di qualche errore presente nella pagina, anche se durante i nostri test questa eventualità non si è per la verità mai verificata.

Questo vuol anche dire che Cse Html Validator non sostituisce il W3c Validator, ma entrambi gli strumenti dovrebbero essere utilizzati per verificare le pagine.

E’ comunque interessante leggere un test comparativo in cui i realizzatori di Cse Html Validator dimostrano quali sono i vantaggi nell’usare il loro prodotto rispetto al W3c Validator.

Screen reader, display braille e browser vocali

Questo articolo fa parte di un corso gratuito di accessibilità web ospitato su questo sito.

Aggiornamento Febbraio 2006: Accessibilità web, lo stato dell’arte per gli screen reader

Scritto in collaborazione con Nicola Ferrando

L’uso di un sito web da parte delle persone disabili può avvenire anche grazie all’utilizzo di software o hardware dedicati.

Come sviluppatori e designer è importante che ci rendiamo conto di quali sono le possibilità e le difficoltà date dall’uso di questi strumenti. In questo modo matureremo delle conoscenze e costruiremo delle solide basi che ci aiutano nella progettazione e realizzazione di siti web accessibili.

In questo articolo prenderemo in esame i dispositivi in aiuto agli ipovedenti e ai non vedenti. Sappiamo bene che l’accessibilità web si rivolge ad un pubblico vasto (non solo le persone disabili nè tantomeno i soli non vedenti), ma è utile esaminare questo contesto perché:

  • sono disponibili prodotti ormai maturi e consolidati
  • possiamo eseguire agevolmente dei test per valutare l’accessibilità dei siti web

Screen reader

Gli screen reader, o lettori di schermo, sono degli applicativi che di
solito vengono eseguiti all’avvio del computer per consentire all’operatore
non vedente di avere fin da subito il controllo del sistema operativo. Questi
programmi trasformano in voce il testo che appare sullo schermo.

Le lingue selezionabili in Jaws

Nei Pc multimediali la voce sintetizzata viene prodotta attraverso la scheda audio
e le relative casse, ma esistono anche dispositivi esterni dedicati a
questa funzione, in modo da limitare l’uso della Cpu e della scheda audio.

Comunque, ormai il 90% dei ciechi utilizza la scheda audio del Pc, in quanto
questa soluzione è molto più economica di quella con hardware dedicato.

Il costo dello screen reader può variare dai 500 ai 1500 euro, mentre una
sintesi vocale hardware può costare anche 800 euro.

In Italia attualmente vengono commercializzati quattro screen reader:

  1. Jaws per Windows di Freedom Scientific
  2. Window-Eyes di GW-Micro
  3. OutSpoken di Alva-BV
  4. Hal per Windows di Dolphin Computer Access

Per i test e le dimostrazioni di questo articolo, abbiamo scelto la versione 4 di Jaws.

Display braille

Insieme alla funzione di sintesi vocale, presente in tutti gli screen reader
moderni, esiste anche un altro dispositivo hardware che può essere collegato
al pc: si tratta del display braille.

Un display braille

Questo dispositivo riproduce in alfabeto braille ciò che appare sullo schermo. Sono però pochi i ciechi che utilizzano questo strumento, sia per il suo costo elevato (si va dai 2500
euro
per un display da 20 caratteri fino a 7000 euro per uno da 80
caratteri
), sia perché sono pochi i non vedenti che conoscono l’alfabeto
braille.

Bisogna ricordare che il Dm Sanità 332/99 prevede che questi strumenti siano forniti come protesi dal servizio sanitario nazionale, quindi dalle
Asl. Tuttavia la normativa è assai farraginosa, per cui spesso risulta difficile usufruire di queste agevolazioni.

Browser vocali

A questa categoria appartengono i software realizzati esplicitamente per la navigazione dei siti web.

Rispetto agli screen reader, che sono strumenti per il controllo generico del sistema operativo e delle applicazioni, un browser vocale può essere utilizzato esclusivamente durante la visita ad un sito web oppure per scaricare la posta elettronica da una finestra del browser dedicata.

Proprio perché si tratta di un’applicazione ad hoc, generalmente è più semplice utilizzare un browser vocale in quanto è dotato di menù standard. Per comandare uno screen reader è invece necessario utilizzare delle combinazioni di tasti che non si trovino in conflitto con quelle normalmente utilizzate dalle applicazioni che il sistema operativo sta eseguendo.

I lettori vocali potrebbero così rappresentare una utile soluzione da impiegare nelle postazioni pubbliche di accesso a Internet, come ad esempio le biblioteche.

Ibm Home Page Reader è l’unico browser vocale degno di nota e dispone di un buon supporto ai tag ed attributi dell’Html accessibile.

FucinaWeb letto con Ibm Home Page Reader

Oltre a riconoscere il cambio di lingua all’interno del testo (sempre che chi realizza le pagine utilizzi l’attributo lang e l’utente configuri il reader perché riconosca automaticamente la variazione) riesce ad interpretare in modo efficace i numerosi tag e attributi per una navigazione efficace all’interno delle tabelle.

L’operatore ha la possibilità di modificare la modalità di esecuzione di Home Page Reader così da spostarsi agevolmente tra paragrafi, oppure tra link, intestazioni e frame.

Il costo di Ibm Home Page Reader si aggira intorno ai 170 euro.

E’ da segnalare anche Connect Outloud di Freedom Scientific, che è sostanzialmente
una versione limitata di Jaws in grado di gestire solamente Internet Explorer e Outlook Express per la posta elettronica. Il suo funzionamento è identico al funzionamento dello screen reader nelle pagine web, ma ovviamente il suo costo è inferiore (intorno ai 350 euro).

Va comunque detto che questi programmi dedicati sono poco diffusi, in quanto chi acquista un
computer vuole usarlo in tutti i suoi aspetti, quindi preferisce acquistare
uno screen reader piuttosto che singoli programmi dedicati a funzioni
particolari.

Funzionamento

Per chi non può vedere il monitor, una grossa difficoltà è data dal non avere una panoramica del contenuto della pagina: può solo cominciare a leggerne il contenuto con lo screen reader, saltare tra le intestazioni o selezionare un link tra quelli presentati.

L’università di Wisconsin-Madison ha realizzato due video in cui questo concetto è stato ben espresso e dove potete trovare diversi suggerimenti su come realizzare pagine accessibili, oltre ad un’ottima introduzione al funzionamento degli screen reader.

E’ comunque impensabile che lo screen reader o i browser vocali leggano proprio tutto quello che appare sullo schermo.

Funzionamento generale di uno screen reader

Lo screen reader dispone di meccanismi che selezionano di volta in volta quale testo vocalizzare. Se ad esempio si apre il menu Start, lo screen
reader
legge la prima voce del menu. Se ci si sposta con i tasti freccia, la
sintesi leggerà le varie voci del menu e darà informazioni aggiuntive, ad
esempio indicando se una determinata voce ha un sottomenu.

Lo screen reader fornisce anche messaggi che aiutano ad orientarsi, ad es. avverte se si è aperta una finestra di dialogo, se si è chiuso un menu, ecc. In una finestra di dialogo dà informazioni sui diversi elementi (ad esempio indica se
ci troviamo su un pulsante, su una lista di elementi, su un campo
editazione, ecc.).

Lo screen reader rende disponibile un sistema di emulazione del mouse, cioè consente
di spostare il puntatore del mouse mediante le frecce e di simulare il click
sinistro e destro. Inoltre è possibile esplorare lo schermo, cioè leggere lo
schermo dall’alto verso il basso senza influire né sulla posizione del
cursore del computer, che del resto spesso non si può spostare liberamente
sullo schermo, né sulla posizione del mouse.

Durante l’esplorazione dello
schermo con o senza spostamento del puntatore del mouse, lo screen reader
legge qualsiasi testo che incontra, ma ovviamente non è in grado di
interpretare le icone o di leggere il testo presente al loro interno sotto
forma di immagine
.

Per questo motivo, nel realizzare una pagina web, è importante utilizzare tutti i tag a disposizione per facilitare la lettura da parte di uno screen reader.

In questo caso particolare può essere impiegato l’attributo alt e assegnarli una descrizione breve ma completa dell’immagine che lo contiene. Vedremo nella parte pratica del corso come e quando utilizzare questo attributo. Se invece l’attributo non è presente lo screen reader indica semplicemente la presenza di un elemento grafico. E’ possibile assegnare a questo elemento grafico
un nome che verrà letto ogni volta che lo si incontrerà di nuovo.

Funzionamento con le pagine web

Inizialmente gli screen reader si
limitavano a leggere in maniera sequenziale dall’alto verso il basso e da
sinistra verso destra il testo che appariva sullo schermo. Purtroppo le
pagine web sono particolarmente complesse e così spesso il testo è disposto su più
colonne affiancate, vi sono elementi grafici e animazioni, così la
navigazione risultava assai difficile.

Oggi gli screen reader entrano in una particolare modalità quando si accorgono che è in esecuzione un browser e tentano di interpretare la struttura della pagina attualmente visualizzata.

In particolare, con l’introduzione di Internet Explorer 5, Microsoft ha fornito una libreria (Msaa) contenente una serie di funzioni cui gli screen reader possono appoggiarsi per presentare le pagine web in maniera alternativa.

Jaws e Window-Eyes hanno
sviluppato un sistema che di fatto consente di scorrere le pagine web con i
tasti freccia come se ci si trovasse in un word processor. Le pagine vengono
decolonnizzate (o linearizzate), cosicché il testo viene letto secondo un ordine logico
.

Vengono descritti i principali elementi: in presenza di un link lo
screen reader dirà “link” seguito dal testo che lo contraddistingue.

Tutto ciò spiega perché il 90% dei ciechi utilizza Internet Explorer e come
screen reader Jaws o Window-Eyes.

Normalmente, quando una pagina web viene caricata lo screen reader inizia
automaticamente a leggerla.

Jaws dà anzitutto una informazione sul numero di
frame e di link presenti sulla pagina, quindi legge il titolo della pagina,
prelevandolo dal tag title della sezione head del file Html. Window-Eyes legge invece solo il titolo.

Se scendendo con la freccia giù si incontra una
immagine, lo screen reader dirà “grafico” seguito dalla descrizione
alternativa che appare nell’attributo alt dell’elemento img.

Se l’attributo alt non è presente o è vuoto, viene letto il nome del file contenente l’immagine.

Se l’immagine rappresenta un link, lo screen reader dirà “link grafico” seguito
dal testo descrittivo. In mancanza di tale testo, lo screen reader può
comportarsi in modo diverso: può leggere il nome del file contenente
l’immagine oppure può leggere l’Url ad essa associato, o ancora può leggere
il contenuto del tag title. Lo stesso accade con le mappe immagine.

Jaws e Window-Eyes informano anche sulla presenza di tabelle, indicando il numero
di colonne e di righe.

Le tabelle vengono decolonnizzate, cioè vengono lette
una cella dopo l’altra. Ci sono dei comandi che consentono di muoversi
all’interno delle tabelle, ad esempio spostandosi di cella in cella in senso
verticale.

Se per i titoli viene usato il tag th, lo screen reader è in
grado di identificare la cella corrispondente come titolo e di leggerlo a
richiesta dell’utente.

Lo screen reader legge automaticamente il testo
contenuto nell’attributo summary prima di iniziare la lettura dei dati contenuti
nella tabella.

Ultimamente Jaws e Window-Eyes annunciano anche le intestazioni (tag da h1 a
h6) e consentono di spostarsi rapidamente tra le sezioni identificate dalle
intestazioni.

Nelle pagine web ci si può sempre spostare tra i link con il tasto Tab.
Tuttavia questo non risulta molto agevole se sulla pagina ci sono decine o
centinaia di link. Perciò tutti gli screen reader e i browser vocali prevedono una funzione che
fa apparire sullo schermo l’elenco di tutti i link, che può essere scorso
con le frecce. I link si attiveranno premendo Invio su quello desiderato.

L'elenco di tutti i link della pagina con Ibm Home Page Reader

Per questo motivo è importante che il testo associato ad ogni link sia
significativo e non si limiti a cose del tipo “clicca qui”, che lette al di
fuori del contesto non hanno alcun significato.

Poiché Jaws e Window-Eyes utilizzano i tasti freccia per muoversi
all’interno della pagina web, hanno dovuto introdurre una modalità
particolare per la compilazione dei form. In Jaws tale modalità si chiama
“Modalità Maschere” e si attiva premendo Invio all’interno di un campo
editazione o di un altro elemento del form che non sia un pulsante.

In questa modalità lo screen reader cerca di individuare il testo associato ad
ogni controllo (ad es. il testo che indica cosa bisogna inserire in un
determinato campo editazione). Per fare ciò si basa sul tag
label oppure sull’attributo name dell’elemento input. Se tali elementi non sono
presenti o non sono univoci, lo
screen reader può leggere informazioni
sbagliate o non leggere assolutamente nulla. Lo stesso accade se il testo
che indica il dato da immettere è costituito da una immagine.

Jaws e Window-Eyes sono anche in grado di annunciare automaticamente
l’inizio e la fine dei frame, leggendone anche il titolo. Per questo motivo
il titolo dei frame deve essere autoesplicativo e non limitarsi a
cose del tipo “leftframe” o “superiore”.

Per quanto riguarda i tasti di accesso rapido (tag acceskey), Jaws e
Window-Eyes li annunciano automaticamente.

Limiti e peculiarità

Quella delle tecnologie accessibili è una corsa ad inseguimento: la tecnologia corre e gli sviluppatori dei software di sintesi vocale le corrono dietro. Non si fa in tempo a raggiungere un
traguardo che già la tecnologia pone nuove sfide.

E’ stato così per Windows
(solo nel 1995 sono usciti i primi programmi che consentivano di accedere
all’interfaccia grafica in maniera decente), è stato così con la
trasformazione del web da elemento prevalentemente testuale e statico ad
elemento prevalentemente grafico e dinamico. Quando finalmente siamo
riusciti a leggere quasi tutte le pagine web grazie alle nuove funzioni
offerte da Internet Explorer 5 ed all’adozione del cosiddetto cursore Pc
virtuale, è arrivato Flash, assolutamente inaccessibile per il modo in
cui era concepito.

Gli screen reader sono forniti con una serie di file di configurazione che consentono di personalizzare il comportamento del software con i diversi applicativi disponibili. Anche se è presente un editor per aggiungere o personalizzare questi file, è comunque necessario mantenere la versione dello screen reader il più aggiornata possibile.

L'editor di script di Jaws

C’è ancora molta strada da fare per realizzare dei software realmente completi.

Attualmente gli screen reader non sono ad esempio in grado di selezionare
automaticamente la lingua sulla base del tag lang, sebbene questa sia una
delle raccomandazioni contenute nelle “User Agent Accessibility Guidelines
del W3c.

Solo Home Page Reader di Ibm è in grado di rilevare automaticamente il cambio di lingua, anche se questo ha come conseguenza il cambio di interprete ed introduce una pausa durante la lettura del testo.

Rilevamento automatico è un'opzione possibile con Ibm Home Page Reader

Jaws può anche non ripetere la lettura delle parti di una pagina che rimangono invariate. È una caratteristica molto interessante, soprattutto considerando che è impossibile per uno screen reader offrire all’operatore una panoramica del contenuto nella pagina: non può che iniziare la lettura dall’inizio.

Le opzioni Html di Jaws, tra cui spicca la possibilità di ignorare il contenuto ripetuto su più pagine

Questa opzione non sostituisce comunque la necessità per lo sviluppatore di prevedere un link che salti al contenuto della pagina. Anche se di solito Jaws riesce a
saltare le parti ripetute presenti sulle pagine web, basta che
cambi anche un solo carattere perché rilegga tutta la pagina. Per questo
motivo spesso la cosa non funziona: basti pensare alle pagine nelle quali cambia
solamente il banner pubblicitario posto all’inizio della pagina. Jaws
inizia a leggere dal punto in cui secondo lui il contenuto è diverso
rispetto a quello della pagina precedente.

Inoltre lo screen reader non è in grado di leggere il testo
associato ad eventi scatenati dal mouse, tipicamente l’attributo mouseover.

Attualmente risultano inutilizzabili sia le applicazioni Java presenti nelle
pagine web sia le animazioni Flash contenenti link. Peraltro sia Sun che
Macromedia sono impegnate nello sviluppo di plug-in che consentano agli
screen reader di “vedere” anche queste porzioni del web. Tuttavia è
necessario che gli sviluppatori predispongano le applicazioni Java e le
animazioni Flash seguendo determinati parametri illustrati nelle pagine
relative all’accessibilità di Macromedia e Sun.

La prossima versione di Jaws

È oggi disponibile la versione 4.50 di Jaws in inglese, mentre l’uscita della versione italiana è prevista entro la fine dell’anno.

Questa versione ha alcune novità, in particolare i tasti di navigazione
rapida (ad es. premendo la lettera t si passa alla tabella successiva), una
funzione che consente di ottenere una descrizione dettagliata di ogni
singolo tag Html e della sua posizione nella gerarchia della pagina, e
il supporto per le animazioni Flash.

Proprio Flash può far sì che Jaws riprenda a leggere il testo della pagina, in quanto giustamente
ritiene che il contenuto sia cambiato. Peccato che spesso il contenuto
delle animazioni Flash sia puramente grafico. Comunque nella finestra di
dialogo Regola prolissità di Jaws (Insert+V) è possibile agire sulle
opzioni “Refresh active” e “Refresh page” per evitare la rilettura automatica
della pagina.

In particolare la funzione “Refresh page” risolve un annoso
problema: quello dei siti con refresh automatico a tempo. Spesso il cieco
non fa in tempo ad esplorare la pagina che scatta il meccanismo di refresh
e Jaws ricomincia a leggere la pagina dall’inizio. Ciò accade anche se il
refresh riguarda un frame contenuto nella pagina.