Un lustro di Fucinaweb

Fucinaweb nasceva l’1 Febbraio 2002 allo scopo di promuovere la progettazione di un sito web a 360 gradi, considerando i diversi elementi (sviluppo, information architecture, usabilità, accessibilità, web design) come realtà tra loro in comunicazione e non a compartimenti stagni.

Con la messa online del sito sono stati pubblicati una serie di corsi tematici, uno riguardante Asp.net e un altro focalizzato sul web design, seguiti poco dopo da un corso di accessibilità web.

Questi cinque anni sono un modo per fare un consuntivo su quello che è stato fatto e scritto. Sono stati in particolare pubblicati fino ad oggi circa 250 tra articoli, recensioni e segnalazioni, di cui i 5 più visitati “di tutti i tempi” sono:

Ma se dovessi scegliere il mio preferito, non avrei dubbi, e suggerirei di leggere il (prolisso) “Gli standard web sono inutili (da soli)“, un articolo rivolto a chi considera gli standard web fini solo a sé stessi, senza considerare le complessità di un progetto web nel suo insieme. Un articolo a suo tempo criticato da molti, a mio parere senza troppe motivazioni convincenti.

Fucinaweb non è nato come weblog. Mi ricordo che all’inizio era gestito completamente “a mano”: la pubblicazione di un articolo prevedeva l’inserimento di tutto il codice Html, la compilazione di tutti i link in cui quell’articolo veniva citato, e la copia di tutto via Ftp, sempre manualmente. Dopo qualche esperimento con WordPress sul mio sito personale ho poi deciso di procedere alla migrazione di tutta Fucinaweb a questa piattaforma, scelta che rifarei subito. Nel procedere con la migrazione ho cercato quanto più possibile di mantenere funzionanti i link della precedente versione, processo che ho documentato nell’intervento “Sito nuovo, Url vecchi“, per evitare che il traffico proveniente dai motori di ricerca venisse subito penalizzato.

Da qualche mese ho registrato il dominio fucinaweb.it, che a suo tempo non era disponibile. Questo banale particolare mi ha sempre infastidito, soprattutto perché il sito che rispondeva a quel dominio, realizzato da una sconosciuta web agency, tutto era fuorché accessibile, usabile, standard…una presa in giro.

Mi fermo qui, ma per chi volesse saperne di più vi consiglio di leggere l’intervista che il bravo Mirko di Blographik mi ha rivolto in questi giorni e che affronta anche altri temi a me cari, come il project management e il difficile rapporto con il cliente e l’usabilità.
Questi i primi cinque anni di questo sito: suggerimenti su come affrontare i prossimi cinque?

Ajax in action

Il termine Ajax è stato coniato da un anno e non si sono fatti attendere i pesanti manuali che spiegano tutto, ma proprio tutto, su questa architettura.

Di Ajax in Action, pubblicato da Manning, ho fondamentalmente apprezzato il modo con cui sono affrontati, fin dalle prime pagine, gli argomenti.

Invece che cominciare a scrivere qualche banale Hello Word con Javascript gli autori hanno infatti preferito chiarire subito che sviluppare applicazioni Ajax è un compito che richiede competenze specifiche.

Per questo motivo si parla prima di tutto di refactoring, di come utilizzare il più possibile Javascript come linguaggio orientato agli oggetti, e di come utilizzare i pattern di sviluppo in soluzioni Ajax. Crane e soci insegnano cioè come partire con il piede giusto.

Imparare da subito questi concetti ripaga subito dopo, perché gli esempi presentati, anche se semplici, non sono mai banali, e consentono anzi di riflettere un bel po’ su come sviluppare nel modo corretto.

L’unico appunto che mi sento di fare (una nota più che un appunto), è che va bene capire come funziona l’architettura Ajax. Ma forse più che voler approfondire più di tanto quanto presentato nel testo, l’importante è capire che Ajax sarà presto integrato – come ho già detto – all’interno dei diversi framework di sviluppo.

Si spera che in questo modo da produttività nell’utilizzare questo tipo di soluzioni sia destinata ad aumentare sensibilmente.

Ajax in Action – di Dave Crane, Eric Pascarello, Darren James, pubblicato da Manning, 640 pagine

Programmare Visual Basic .Net

Il manuale di Francesco Balena, con le sue 1200 pagine, è davvero voluminoso.

Ma non si tratta comunque di una guida a Visual Basic .Net che parte della basi, quanto piuttosto un manuale rivolto a chi già sviluppa con Visual Basic 6 e vuole apprendere le (tante) differenze con Visual Basic .Net.

Balena cerca però di inquadrare la programmazione Vb.Net nel ben più vasto .Net Framework, la piattaforma responsabile di questi cambiamenti.

Trattandosi di programmazione ad oggetti, ampio spazio è dato alle classi, all’ereditarietà e alle interfacce, concetti fino ad oggi presenti solo a tracce in Visual Basic.

Tra gli argomenti affrontati nel testo:

  • La gestione degli errori
  • Programmazione ad oggetti
  • Il .Net Framework (tipi base, matrici, accesso ai file, serializzazione di oggetti, threading, reflection)
  • Realizzare Windows Form (i controlli, Gdi+)
  • Accedere ai database con Ado.Net in modalità connesso o disconnessa, Xml
  • Realizzare Applicazioni Internet (Asp.Net, Web Form, Web Service)

Per l’approfondimento e la chiarezza dei temi affrontati è il manuale di Visual Basic .Net da non far mancare.

Il CdRom contiene, tra le altre cose, una versione elettronica del precedente testo di Balena, “Programmare Visual Basic 6″.

Informazioni

Programmare Microsoft Visual Basic .Net ¤ di Francesco Balena ¤ ¤ lingua italiana pagine 1160 ¤ prezzo 75.00 euro ¤ edito da Mondadori Informatica

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