Semplificare il web project management

Il web project management è una disciplina complessa, un po’ perché molti sono i compiti del web project manager, ma soprattutto perché il web project manager interviene per facilitare il lavoro degli altri, per ridurre gli attriti, per decidere la strada da seguire a seguito di problemi importanti.

Avere qualche indicazione su come semplificare il web project management non può che essere di aiuto. Alcune le ho trovate leggendo Project Management Made Easy, un intervento pubblicato qualche mese fa nel blog di Blue Flavor (se siete web project manager è uno dei pochi blog a cui vale la pena di iscriversi). Scorrendolo la prima volta ho però sorriso. “Un poco ovvio” – mi sono detto – “questi sono argomenti che non è necessario ricordare a un web project manager”. Ho aggiunto comunque l’intervento nel mio del.icio.us per una futura occasione.

Da allora ho avuto modo di ricredermi sulla banalità degli argomenti, sopravvalutati da molti, e ho deciso di riportare qui uno stringato riassunto dell’intervento, integrandolo con la mia esperienza.

Se vuoi ridurre la complessità del tuo lavoro di web project manager:

  • assicurati che tutti sappiano quali sono gli obiettivi del progetto
  • verifica che ogni componente del gruppo conosca quale è il suo specifico ruolo in questo progetto
  • tieni traccia dei tempi e dei costi
  • impara a comunicare

Quasi tutti i punti hanno a che fare con la comunicazione, e non è una coincidenza. La complessità nel web project management si riduce solo spendendo tutto il tempo necessario con i propri colleghi e con i clienti, così da anticipare i problemi prima che sia difficile intervenire. Ho paura quando ci si butta a capofitto a sviluppare un progetto senza che sia stata prodotta neppure un briciolo di documentazione o che sia stato stabilito come il progetto va suddiviso tra i diversi componenti del gruppo.

Non sto dicendo che prima di iniziare un progetto devono essere prodotte tonnellate di pagine di specifiche; non mi rifiuto di procedere con uno sviluppo senza trascrizioni di interviste con il cliente, analisi dei requisiti e analisi funzionali. Molto spesso, soprattutto per i progetti di media complessità, basta probabilmente un wireframe opportunamente commentato, che però ha fatto capolino al cliente (dove qualcuno lo ha illustrato) ed è poi tornato con le opportune correzioni in azienda.

Non dimenticate poi che non tutti i componenti del gruppo di lavoro con cui lavorate hanno messo piede dal cliente o nelle sale riunioni, per cui non è sufficiente limitarsi a spiegargli la loro parte di lavoro. Dovete coinvolgerli sull’intero progetto, anche se poi si troveranno a lavorare in una minima parte. A meno che non vogliate, ovviamente, che vengano commessi errori non appena le specifiche sono ambigue (il che succede sempre) o che vogliate rinunciare all’apporto che ogni membro del gruppo può dare anche al lavoro degli altri. Centellinare le informazioni porta anche a dipendere da ogni membro del gruppo, evento traumatico quando poi qualcuno va a lavorare da un’altra parte (come ho avuto modo di dire in Quando finisce un amore).

Non so voi, ma io odio essere disturbato ogni due minuti perché chi lavora con me non ha tutti gli elementi per procedere o perché il cliente non si ricorda quanto avevamo stabilito. Se è così anche per voi provate a mettere in pratica qualcuno di questi punti. Lavorerete meglio.

Information Architecture – Blueprints for the Web

Cominciano a comparire in libreria un certo numero di interessanti manuali rivolti al mondo dell’Information Architecture.

Questo testo, scritto da Christina Wodtke (una delle menti dietro a Boxes and Arrows), è un testo di introduzione alla materia, con diversi esempi concreti e un tono amabile, ma non per questo poco professionale.

Rispetto alla nuova versione del libro polare di Rosenfeld e Morville, “Blueprints for the Web” è quindi consigliato a chi ancora non conosce questa disciplina, o vuole capire se gli può essere utile nel lavoro di web designer.

L’inizio non è per la verità dei più teneri, e la Wodtke cerca subito di spazzare via alcuni preconcetti e falsi miti della professione, tenendo le distanze soprattutto da chi si professa guru (fin troppo esplicita l’allusione a Jakob Nielsen).

Uno dei temi centrali è il processo di sviluppo centrato sull’utente. Imparerete come mettervi nei panni dei lettori, creare scenari di utilizzo, ma anche come realizzare interviste e test sui prototipi, per provare prima che sia troppo tardi l’efficacia del vostro sito.

Altri capitoli classici (per un libro di Information Architecture) sono quelli relativi alla navigazione del sito e all’organizzazione e catalogazione delle informazioni. Ci è piaciuto molto l’esempio basato su The Mirror Project per illustrare cosa sono e a cosa servono i metadata. Ci siamo però resi conto che i nomi dei capitoli, sicuramente originali, non facilitano certo la rilettura mirata del manuale.

Molto ricca la rassegna delle tecniche che avete a disposizione per scarabocchiare (Drawing for Thinking) la progettazione dell’architettura. Si parla di Sitepath Diagramming, di Topic Mapping, Storyboard, Web Diagrams e Functional Specifications. Per quanto riguarda la documentazione (Drawing for Documenting), imparerete a realizzare Sitemap e Wireframe, anche adottando il vocabolario visuale di Jesse James Garrett.

Interessante ed istruttivo anche il caso studio di Digital Web Magazine. Christina è stata contattata per migliorarne l’architettura e svela passo passo il lavoro che l’ha vista coinvolta. Ci sarebbe addirittura piaciuto che avesse approfondito un po’ di più questo caso studio.

In breve

Il testo è un manuale introduttivo, snello, che non annoia e cerca di tenere viva l’attenzione del lettore con esempi sempre stimolanti e un buon caso studio. Volendo usare un gioco di parole, è l’Information Architecture del libro che ci ha lasciato un po’ perplessi: i titoli dei capitoli sono un po’ troppo criptici (soprattutto se cercate velocemente una spiegazione), e alcuni argomenti non sono ben collegati tra loro.

Informazioni

Information Architecture – Blueprints for the Web ¤ di Christina Wodtke ¤ pagine 350 ¤ prezzo 29.99 dollari ¤ edito da New Riders